Cosa accadrebbe se fosse possibile conoscere il contenuto in polifenoli di un olio con un metodo di analisi che fa ricorso a solventi non pericolosi per l’ambiente e gli operatori? Oltre a portare evidenti vantaggi ambientali e per la salute, ciò favorirebbe anche una diffusione più capillare del metodo di analisi e renderebbe più facile e immediata la conoscenza da parte di operatori e consumatori di questo importante parametro qualitativo degli oli. Un passo avanti necessario per costruire quella cultura della qualità di cui il settore degli oli vergini di oliva ha forte bisogno.
Le foglie di ulivo come sottoprodotto da valorizzare. Ne ha parlato il dott. Vito Michele Paradiso nell'ambito di Euro Fed Lipid a Uppsala dove ha presentato i primi risultati di S.O.S. il progetto finanziato da Ager e al quale l'università degli Studi di Bari sta partecipando attivamente.
La Valle Peligna è un altopiano dell’Abruzzo interno, in provincia dell’Aquila, di superficie di circa 100 Km2 ed altitudine media di 300 – 450 metri s.l.m. Tra le specie arboree, dopo la vite, l’olivo è la coltura agraria maggiormente rappresentata. Gli oliveti si estendono su una superficie di circa 1000 ettari lungo l’intera fascia pedemontana svolgendo anche un importante ruolo idrogeologico e paesaggistico. Il patrimonio olivicolo è costituito prevalentemente da due varietà: la Rustica e la Gentile dell’Aquila.
L’olio di oliva è un prodotto tradizionale dei paesi del bacino del Mediterraneo, nonché alimento principe della cosiddetta “dieta mediterranea”. La frazione grassa dell’olio di oliva è principalmente composta di trigliceridi con un alto rapporto tra acidi grassi monoinsaturi (prevalentemente acido oleico) e polinsaturi. Sono inoltre presenti una grande quantità di micromolecole, quali idrocarburi, steroli, alcoli alifatici, tocoferoli, pigmenti, composti fenolici e volatili, che conferiscono peculiari caratteristiche organolettiche e salutistiche al prodotto. Tale composizione è significativamente influenzata dalle condizioni pedoclimatiche in cui vengono allevati gli ulivi, nonché dalle tecniche agronomiche e dalle tecnologie di estrazione dell’olio.
Quotidianamente ormai sentiamo ricorrere l’attributo “antiossidante” riferito a qualità presenti o ricercate nei diversi alimenti proposti sul mercato. In particolare, per la categoria dei composti antiossidanti naturalmente contenuti in frutta e verdura, l’interesse tra i consumatori e la comunità scientifica è motivato da studi epidemiologici consolidati, che confermano l’associazione tra la frequente assunzione degli stessi e il ridotto rischio di malattie cardiovascolari e cancro.