Le foglie dell’olivo: fonte di salute e benessere

Il destino delle foglie presenti nelle olive conferite al frantoio? Essere riutilizzate in un’ottica di economia circolare, per produrre biofenoli da impiegare nell’industria alimentare. Con questo obiettivo, l’Università di Parma, sotto la direzione della Prof.ssa Emma Chiavaro, sta conducendo una ricerca all’interno del progetto S.O.S., che punta a sfruttare le alte potenzialità che hanno le foglie di olivo.  I biofenoli, va ricordato, sono composti naturali che possiedono grandi proprietà salutistiche: combattono i batteri, i virus, le infiammazioni, le allergie. Prevengono l’invecchiamento delle cellule e sembrano avere potere preventivo anche nei confronti delle malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumore.

Nel numero di marzo 2018 del Journal of the Science of Food and Agriculture https://onlinelibrary.wiley.com/journal/10970010, ritenuta una delle più importanti e prestigiose riviste internazionali nel settore delle tecnologie alimentari, è stato pubblicato un resoconto delle ricerche condotte negli ultimi anni sul potenziale utilizzo delle foglie di olivo come fonte di componenti ad alto valore funzionale, dietetico, terapeutico e nutraceutico. Una di queste ricerche, dal titolo “Olive tree (Olea europaea L.) leaf as a waste by-product of table olive and olive oil industry” degli autori Selin Sahine e Mehmet Bilgin dell’Università di Istanbul, ha evidenziato che le foglie conferite al frantoio insieme alle olive rappresentano di norma il 10%. Si tratta quindi di una fonte di biofenoli abbondante, poco costosa e rinnovabile. Si è visto inoltre che il contenuto di biofenoli nelle foglie di olivo è legato a fattori genetici, agronomici e climatici ed è particolarmente alto in primavera.  Dalle ricerche condotte sempre a livello internazionale emerge ad esempio la possibilità di arricchire gli oli vegetali che ne sono naturalmente privi, oppure di utilizzarli negli alimenti a base carne per rallentare i processi ossidativi a carico delle proteine e dei grassi. Altri impieghi potrebbero essere nel packaging alimentare o la creazione di incapsulati.

 

I primi passi per il recupero dei biofenoli dalle foglie di olivo sono stati fatti. E i risultati raggiunti evidenziano la necessità di conoscere una serie di dati e informazioni, oggi non disponibili, che possano mettere in relazione il contenuto di biofenoli con la stagionalità e le diverse cultivar. Con le sue ricerche, l’Università di Parma si pone l’obiettivo di definire quali sono i biofenoli presenti nelle foglie e come l’utilizzo di estratti di biofenoli ottenuti da foglie di olivo possono essere impiegati per l’arricchimento di prodotti alimentari utilizzando tecniche innovative. Il tutto in collaborazione di gruppi di ricerca italiani, leader nel settore.

 

Riferimenti bibliografici

1) Sahine S, and Bilgin, M. Olive tree (Olea europaea L.) leaf as a waste by-product of table olive and olive oil industry: a review. J Sci Food Agric 2018; 98: 1271–1279

La nostra ricerca: S.O.S.

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