AGER OLIO E OLIVO - La nostra ricerca per l'impresa

Oli qualitativamente migliori con l'uso di una tecnologia estrattiva a basso impatto ossidativo. È il risultato ottenuto dal team di SOS Ager di UniSS, dopo aver confrontato i risultati ottenuti dall'applicazione di due diverse tecnologie estrattive. Il confornto è stato operato su una metodologia convenzionale, che ha previsto l'uso di un impianto a due fasi e mezza, contro un impianto innovativo a basso impatto ossidativo.
I paramentri di cui gli scienziati del team hanno tenuto conto sono l'acidità, i perossidi, le clorofille, i tocoferoli, polifenoli in HPLC e l'attività antiossidante.

Prima riunione operativa per i partner di VIOLIN - VAlorization of Italian OLive products through INnovative analytical tools, il progetto di ricerca sostenuto da Ager con un milione di euro, che punta a valorizzare l’olio extra vergine di oliva, i sottoprodotti della lavorazione e la creazione di una cultura dell’olio italiano di qualità. Nel corso dell’incontro, che si è tenuto lo scorso 7 giugno al polo Annunziata del Dipartimento CHIBIOFARAM dell’Università di Messina, si è fatto il punto sulle prime fasi della ricerca, iniziata ufficialmente il 15 marzo.

La composizione chimica, il complesso di elementi che compongono un prodotto come l'oliva, è uno dei fattori che determina la resa e la qualità del prodotto finito. La varietà, la posizione geografica, le condizioni climatiche e le pratiche agronomiche sono fattori a elevata importanza commerciale poichè influenzano direttamente la materia prima che risulta differente in funzione del momento di raccolta.

Cosa accadrebbe se fosse possibile conoscere il contenuto in polifenoli di un olio con un metodo di analisi che fa ricorso a solventi non pericolosi per l’ambiente e gli operatori? Oltre a portare evidenti vantaggi ambientali e per la salute, ciò favorirebbe anche una diffusione più capillare del metodo di analisi e renderebbe più facile e immediata la conoscenza da parte di operatori e consumatori di questo importante parametro qualitativo degli oli. Un passo avanti necessario per costruire quella cultura della qualità di cui il settore degli oli vergini di oliva ha forte bisogno.

Innovare la tecnologia di estrazione dell'olio. E' questo l'obiettivo che si sono posti i ricercatori dell'Università di Sassari nell'ambito del progetto S.O.S. Gli studi si sono concentrati sull'utilizzo di un frantoio di proprietà della provincia di Oristano, situato nei locali dell'Istituto di Istruzione Superiore Don Deodato Meloni di Nuraxinieddu, che si differenzia rispetto ad altri frantoi per le operazioni di gramolatura e di estrazione-separazione. Al termine delle prove, si è visto che i vantaggi derivanti da questo impianto sono molteplici: gli oli estratti presentano un maggior contenuto di antiossidanti, con un profilo aromatico migliore e sono ottenuti con un rilevante risparmio di acqua. Il tutto a patto che si utilizzino olive raccolte all’invaiatura
La qualità degli oli di oliva è legata alle condizioni agronomiche delle olive e al processo produttivo. Normalmente la valutazione della qualità degli oli di oliva viene effettuata mediante tecniche analitiche convenzionali, tra cui la gascromatografia e l'analisi chimica, nonché mediante l'analisi sensoriale basata sull’ utilizzo di assaggiatori addestrati. I metodi analitici tradizionali presentano alcuni inconvenienti risultando spesso costosi, lunghi, laboriosi e inadeguati per il monitoraggio in tempo reale; allo stesso modo la valutazione sensoriale richiede tempo, è inadeguata per eseguire misurazioni rapide e talvolta incoerente a causa della stanchezza e dello stress dell’assaggiatore.
Pertanto, l’utilizzo di metodi alternativi che siano in grado di sostituire quelli tradizionali realizzando misurazioni in tempi brevi, in modo non distruttivo e a basso costo, è senza dubbio auspicabile.